While I was in Anghiari this year, I had the opportunity to meet a couple who practise natural horsemanship (equitazione naturale). Fiorinda and Remo live on a farm in the countryside outside Anghiari with 15 horses, some of whom are theirs, others belonging to agisters. The horses live in a herd and are free to roam the wooded hills of the farm.

I did an interview with Fiorinda on her experience of living with horses. The interview was conducted in Italian, and kindly transcribed and translated into English by Mirella Alessio. This is an edited version. The English version of this interview follows the Italian.

Vivere con i cavalli in Italia – Fiorinda Pedone

Quest’anno, mentre ero ad Anghiari, ho avuto l’occasione di incontrare una coppia che pratica l’equitazione naturale. Fiorinda e Remo vivono in un podere vicino ad Anghiari con 15 cavalli, i loro ma anche molti a pensione. I cavalli vivono in un branco e possono correre liberi sulle colline boscose che circondano il podere.

Ho intervistato Fiorinda sulla sua esperienza di vivere con i cavalli. L‘intervista si è svolta in italiano ed è poi stata trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa è una versione editata.

Foto: Fiorinda e la sua cavalla Holly.

Sono nata il 19 febbraio 1968 ad Arezzo. Ho vissuto fino a 23 anni a Sansepolcro dove ho frequentato le scuole superiori. Ho iniziato l’università a Firenze, però non mi sono laureata. A un certo punto ho cominciato l’avventura della mia vita seguendo un percorso personale e quindi ho studiato per diventare insegnante di yoga e istruttrice di mindfulness. Mio marito Remo è di Anghiari. L’ho incontrato in una discoteca, avevo 17 anni, li è nato qualcosa, quando i nostri occhi si sono incontrati. Quando ci siamo sposati io avevo 23 anni, lui 28, sono passati 32 anni! Abbiamo due figli, Alessandro ha 22 anni e adesso fa l’università, la più piccola, Letizia, ha quasi 16 anni e studia ragioneria linguistica internazionale.

Questo podere era di mio papà, era la sua casa di campagna, l’ha comprata quando io ero ancora una bambina. Quando è morto a 62 anni io e Remo abbiamo deciso di prenderlo e di trasformarlo nella nostra casa e farci venire a stare i cavalli. Siamo qui ormai da 22 anni.
Nel suo immaginario Remo da sempre amava i cavalli, l’anno che ci siamo sposati abbiamo preso la decisione di vivere con loro. Non erano assolutamente nel mio immaginario, anzi io ne avevo una paura pazzesca, tremavo di fronte ai cavalli, però amavo così tanto mio marito che volevo che fosse fiero di me e quindi ho deciso di fare anche questa esperienza.

All’inizio, i primi dieci anni, è stato difficilissimo, perché facevamo equitazione tradizionale e io sono stata veramente piena di paura. Per tantissimi anni i cavalli facevano crescere in me questa paura, tanta ansia, poco respiro, ero terrorizzata. Andavo a fare le passeggiate e tornavo a casa che mi doleva la pancia. All’inizio le facevamo in un centro ippico a Città di Castello, qui vicino, e poi dopo siamo stati pazzi, abbiamo deciso di prendere ognuno il proprio cavallo, pazzi, pazzi e li abbiamo portati qui. Per Remo era naturale, bellissimo, lui amava stare con i cavalli, ha sempre avuto una relazione molto spontanea. E invece per me non era assolutamente spontanea, era un gioco di forza.

E poi è successo qualcosa che ha cambiato la mia vita. Il mio cavallo che si chiama Burri è arrivato nella mia vita per squarciare un velo, per mettermi molto in crisi. Avevo 35 anni quando sono caduta, mi sono rotta il bacino e sono stata ferma due mesi. Nel frattempo lo stava montando Remo che continuava a muoversi nella stessa modalità tradizionale e Burri ha deciso di dare una lezione anche a lui, l’ha fatto cadere un paio di volte. Tutti ci dicevano di venderlo, di mandarlo al macello perché era un cavallo pazzo. Per noi lì c’è stato qualcosa, ci siamo guardati, no questo no, non lo possiamo fare, doveva cambiare qualcosa.

Da lì abbiamo incontrato una scuola di Parelli, qui a Pieve Santo Stefano, l’unica nella zona di equitazione naturale e abbiamo cominciato questo percorso che ci ha cambiato completamente la vita, ma soprattutto la relazione con i cavalli che ha cominciato a essere naturale, spontanea e consapevole. Nel libro che ho scritto, Nei tuoi occhi l’invisibile, ho descritto questa esperienza. Per me il cambiamento è nato dal dolore, da quella caduta avevo solo due possibilità: o smettere di andare a cavallo o cambiare qualcosa nella relazione con il cavallo perché non avrei continuato a fare la stessa cosa, il dolore è stato troppo forte. Quindi in quei due mesi che sono stata ferma mi sono fatta tante domande e a un certo punto ho detto a mio marito che dovevamo cambiare qualcosa o non avrei più montato, non avrei più voluto saperne dei cavalli. Questo ci ha uniti, me e Remo, in un autentico cambiamento.

All’inizio ci ha fatto vivere molto nella solitudine perché abbiamo perso tutti gli amici che usavano il cavallo in maniera tradizionale, ci siamo trovati io e lui e ci siamo aiutati in questa sfida. I nostri cavalli sono totalmente cambiati. Burri era uno di quei cavalli che faceva difficoltà a muoversi con l’essere umano, ora si relaziona con le persone in maniera naturale, è felice. Questa è la cosa importante: i cavalli sono felici di vivere con noi esseri umani, di sentirsi nel posto giusto, di non scappare, di non spingerci lontani, invece quasi ti vengono vicino, sono felici di stare con noi. Una differenza totale.

Insegnando yoga, piano piano mi sono resa conto che la meditazione è vivere nel presente. Adesso ho capito che io la meditazione la faccio con i cavalli, loro mi insegnano a essere presente. Non c’è veramente una tecnica da imparare, c’è semplicemente da osservare la natura tutta, compresi i cavalli. Prima lo yoga era separato dai cavalli che ora sono le mie guide, mi sono messa al loro servizio per portare questa consapevolezza nel mondo. Quando accompagno le persone per un viaggio meditativo e i cavalli sono vicino a me, semplicemente sto davanti al cavallo, ben radicata, sono presente lì in quel momento, in quello spazio. Poi insegno lo spazio energetico. Per esempio, non puoi andare da un cavallo in maniera maldestra, non devi andare così vicino senza chiedergli il permesso. La presenza cambia la nostra esperienza dello spazio-tempo e ci insegna che siamo tutti connessi, l’altro non è altro da noi, non è separato da noi.

La cosa più importante è che l’altro si presenta davanti a me, anche il cavallo, per ricordarmi quelle parti di me che io ho nascosto, che non voglio vedere. Quando, per esempio, arriva il cavallo magari mi porta rabbia, la realtà è che questa è un’emozione dentro di me, non è il cavallo che sta facendo qualcosa di sbagliato. Così il mio compito non è correggere il cavallo, ma osservare le mie emozioni e imparare.

Sto sempre imparando. Sto studiando e meditando con insegnanti che mi aiutano a stare nella postura e a rimanere nell’attenzione cosciente. Ma la relazione allievo-insegnante, insegnante-allievo è onnipresente: mio marito, i cavalli, i miei figli sono grandi maestri solo se mi dò il permesso di vederli in questo modo. Un altro dei miei libri che si intitola Cambiomente appena uscito riguarda proprio questo: diamoci il permesso di fare un ribaltamento della nostra mente, non usiamo solo la piccola mente, usiamo la mente poetica che riesce a vedere oltre il giudizio. Noi siamo abituati a giudicare tutto e il giudizio ci imprigiona.

Per esempio, per molto tempo la paura avrebbe dovuto essere la mia maestra, ma io non volevo vederla così. Ma poi invece di giudicare e cercare di cacciare la paura ho deciso di accoglierla e allora lei, se l’accolgo, diventa la mia maestra e così è stato, solo però quando ho deciso di accoglierla. L’umiltà e la verità sono molto importanti. Oggi ho paura, arrivano momenti in cui ho più paura, altri in cui ne ho di meno, però sento che lei è una mia guida. Cercare di togliere le emozioni non funziona assolutamente. Tutte le emozioni hanno un significato e io sono qui non per correggere e criticare, ma per osservare e ascoltare quello che la mia anima mi dice di fare, perché il mio io mi porta sempre fuori strada.

La mia missione nella vita è proprio questa: scrivere libri. Io dico sempre che Nei tuoi occhi l’invisibile scritto durante il Covid l’hanno scritto i cavalli, mi suggerivano all’orecchio che dovevo scrivere la mia storia con loro, i grandissimi doni che mi hanno portato e che mi hanno fatto diventare una donna nuova. E io sono profondamente grata perché i cavalli hanno trasformato la mia famiglia e me stessa come donna, madre, moglie e sorella. Sono fortunata di vivere con loro in questo posto meraviglioso sui Monti Rognosi.

Ann e Mirella

Living with horses in Italy – Fiorinda Pedone

Photos: Fiorinda and her horse Holly.

I was born in Arezzo on the 19th of February 1968. Until I was 23, I lived in Sansepolcro, where I attended high school. For a while I lived in Florence and went to university there, but I left before gaining a degree. At that point I started my life adventure following an alternative educational path, becoming a yoga and a mindfulness instructor. My husband, Remo, is from Anghiari. We met in a disco when I was 17 – something happened when our eyes met. I was 23 and Remo 28 when we married – 32 years ago! We have 2 children – Alessandro, who is 22 and is going to Uni, and Letizia, who is almost 16, and still at high school.

This was my father’s property; it was his family home and he bought it when I was a child. When my father died at 62, Remo and I decided to make it our home and have horses. We have been here for more than 22 years now. In his imaginary, Remo had always loved horses, and then, when we got married, we made the decision to live our life with them. Horses hadn’t really been in my imaginary. In fact, they terrified me, I shook in fear in their presence, but I loved my husband so much and I wanted to make him proud of me, so I decided to take up this experience.

The first 10 years were very difficult, because we were doing conventional horsemanship, and I was full of fear. For years, horses made my fear grow – I suffered from anxiety, shortness of breath; I was terrified. I would go out for a ride and come back with a pain in my stomach. At the beginning, we went to a riding centre in Città di Castello, nearby, and then, crazy us, we decided to buy our own 2 horses and bring them back here. For Remo it was natural, wonderful, he loved being with horses, he always had a relationship with them. I was not natural at the beginning, for me it was a power game.

And then, something happened that changed my life. A horse called Burri arrived in my life to tear a veil, to push me deep into a crisis. When I was 35, I fell, broke my pelvis and had to stay in bed for 2 months. In the meantime, Remo was riding, still in a conventional way, and Burri decided to teach him a lesson, and made him fall too, a couple of times. Everybody was telling us to sell Burri to a slaughterhouse because he was a crazy horse. We looked each other in the eye and decided that we couldn’t do it. And, that something had to change.

We found a Parelli school in Pieve Santo Stefano, the only natural horsemanship place in the vicinity, and started a path that totally changed not only our lives, but most importantly, our relationship with our horses – a relationship which became natural, spontaneous, aware. In a book I have written, Nei tuoi occhi l’invisibile, I describe this experience. For me, the change came from pain – after that fall I only had two possibilities: stop horse riding or change my relationship with horses, because I couldn’t do the same as before, the pain had been too strong. So, in those two months of inactivity, I asked myself many questions and then I told my husband we had to change or I wouldn’t have anything to do with horses. This has united us in a real change.

At the beginning, it was a very solitary life as we lost those friends who used horses in a conventional way – it was just the two of us and we helped each other in this challenge. Our horses totally changed. Burri had had difficulties being with human beings, now he relates in a natural way with people, he is happy. This is what matters: the horses are happy to live with us human beings, they feel they are in the right place, they don’t want to run away or push us away, they come close to us, happy to be with us. It is a complete difference.

Teaching yoga, I slowly realized that meditation is about living in the present. I now understand that I can meditate when I am with the horses – they teach me to be present. There isn’t really a technique to learn, you simply have to observe nature, in its entirety, horses included. Previously, I kept yoga and horses separate; now they are my guides, I have put myself at their service to bring about awareness. When I accompany people in meditation and the horses are near me, I simple stand beside them, well-grounded – I am present in that space, in that moment. I then teach about energetic space. For example, you can’t approach a horse in a clumsy way, you can’t go too close to them without their permission. Presence changes our experience of space-time and teaches us that we are all connected – the other is not other than us, not separate from us.

Importantly, the other, which might be a horse, can show me the parts of myself that I have hidden because I don’t want to see them. When, for example, I feel angry with a horse, the reality is that this is a feeling inside me, it is not that the horse has made a mistake. And so, rather than correcting the horse, my task is to observe my emotions and learn.

I am always learning. I am still studying and meditating with teachers who help me stay in the correct posture and in conscious attention. But the teacher-pupil, pupil-teacher relationship is omnipresent: my husband, my horses, my children are great teachers, if I allow myself to see them this way. Another of my books, called Cambiomente, which has just come out, is precisely about this: let’s allow ourselves to turn our minds around, using not only the small mind, but the poetic mind that can see beyond judgment. We are used to judging everything and this imprisons us.

For example, for a long time, fear should have been my teacher, but I didn’t want to see it this way. Then, instead of judging and trying to banish it, I decided to accept it. Humility and truthfulness are so important. Today, I am still afraid, some days more, some less, but fear is my guide. Trying to remove emotions doesn’t work, absolutely not. All emotions have a meaning, and I am here, not to correct and criticise, but to observe and listen, listen to what my soul tells me to do, because my ego always leads me astray.

My mission in life is to write books. I always say that Nei tuoi occhi l’invisibile, which I wrote during Covid, was written by the horses: they whispered to me what I needed to write about my story with them, the great gifts they had brought in my life that made me a new person. I am deeply grateful because the horses have transformed my family and myself as a wife, sister, mother. I am so fortunate to live with them here in this beautiful place in the Monti Rognosi.

Ann and Mirella