Category Archives: Anghiari

Belonging in Anghiari – Fiammetta Piccini and Lisa Pieroni

While in Anghiari this year, I conducted interviews with some of my neighbours in the medieval town. These interviews will be published in both languages. The English version of the interview follows the Italian.

Appartenenza ad Anghiari: Fiammetta Piccini e Lisa Pieroni

Quest’anno mentre ero ad Anghiari ho intervistato alcuni dei miei vicini nel borgo medievale.

Questa è l’intervista a Fiammetta Piccini che vive ancora dove è nata, a poche porte di distanza da dove stavo io. Si occupa del giardino davanti a casa e la sua porta è sempre aperta. Ci salutavamo quasi ogni giorno, facevamo una bella chiacchierata a proposito di casa ‘mia’ perché lei la puliva e sapeva tutti i suoi segreti. Ci siamo molto divertite a stendere il bucato e a correre a ritirarlo quando stava per arrivare un temporale. L’intervista si è svolta nella mia cucina dove ci ha raggiunte la figlia di Fiammetta, Lisa, che ha contribuito alla conversazione.

L’intervista si è svolta in italiano ed è poi stata trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa è una versione editata.

Io sono nata il 31 dicembre 1955 ad Anghiari dove sono andata a scuola, le elementari e la scuola media, poi ho smesso. Ho fatto vari lavori, fra gli altri ho lavorato per tanti anni alla Soldini, un calzaturificio, un tomaificio, prima che fosse distrutto da un incendio.

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Life in Anghiari during Covid – Milva Marzi

In spring this year, I returned to Anghiari for the first time since Covid. While I was there, I interviewed several people on life in Anghiari during that period. These interviews will be published in both languages.

Vita ad Anghiari durante il Covid – Milva Marzi

Quest’anno, in primavera, sono ritornata ad Anghiari per la prima volta dopo il Covid. Mentre ero là ho intervistato parecchie persone su come è stata la vita nel borgo in quel periodo.

Questa è l’intervista con Milva Marzi che avevo già intervistato nel 2018. (Appartenenza ad Anghiari: Milva Marzi). Ad Anghiari Milva gestisce con la famiglia un negozio di alimentari, ‘Il Pizzicagnolo’. Ho parlato con lei e suo figlio, Lorenzo, nella cantina accanto al negozio che è sempre pieno di gente. L‘intervista si è svolta in italiano ed è poi stata trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa è una versione editata.

Allora, durante il periodo del Covid, del lockdown tutto era più triste… non si poteva uscire di casa o solamente da casa venire qui. Il sorriso non mancava mai ai nostri clienti. Alcuni erano più tristi ma con un sorriso si tiravano su, era bello che potevamo tirare su un cliente triste. Facevamo due parole, anche con persone che non conoscevamo, che venivano nel nostro negozio perché non si poteva andare più lontano, al supermercato.

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Life in Anghiari during Covid – Lorenzo Sbragi

In spring this year, I returned to Anghiari for the first time since Covid. While I was there, I interviewed several people on life in Anghiari during that period. These interviews will be published in both languages.

Vita ad Anghiari durante il Covid – Lorenzo Sbragi

Quest’anno, in primavera, sono ritornata ad Anghiari per la prima volta dopo il Covid. Mentre ero là ho intervistato parecchie persone su come è stata la vita nel borgo in quel periodo.

Questa è l’intervista con Lorenzo Sbragi che avevo già intervistato nel 2018 (Appartenenza ad Anghiari: Lorenzo Sbragi). La famiglia di Lorenzo ha un negozio di alimentari ad Anghiari, ‘Il Pizzicagnolo’. Ho parlato con Lorenzo e sua mamma Milva nella cantina accanto al negozio che è sempre pieno di gente. L‘intervista si è svolta in italiano ed è poi stata trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa è una versione editata.

Allora, noi abbiamo sempre, sempre tenuto aperto perché abbiamo questa attività di prima necessità, quindi siamo sempre rimasti aperti. La vita era cambiata, totalmente, totalmente, nel senso che non c’era gente in giro, per niente, sempre tutto molto triste, solitario, non c’era socialità. Lavoravamo solo con gente che veniva a comprare la merce per portarla a casa. Per due mesi all’incirca tutto era molto, molto ristretto che sono stati molto duri, a livello lavorativo e a livello umano. Noi non ci possiamo lamentare perché ci sono attività che hanno sempre tenuto chiuso. A livello lavorativo, economico per noi non è stato una cosa drammatica, però a livello umano è stato molto drammatico.

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