Appartenenza ad Anghiari – Stefania Bolletti
October 06, 2024 – Ann Game
Stefania è architetta e presidente della LUA, la Libera Università dell’Autobiografia. L’ho intervistata a casa ‘mia’, lei abita a 30 secondi da dove sto io e per vederci alla LUA avremmo impiegato circa 5 minuti! L’intervista si è svolta in italiano, è stata trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa è una versione editata.
Mia madre si chiamava Lina, il babbo Arnaldo e ho una sorella Patrizia. Sono nata nel dicembre 1960, quel giorno nevicava ad Arezzo. Ero la prima della famiglia a nascere in una clinica, mia sorella era nata in casa, sono la prima nata non in un paese o in campagna. I miei genitori sono venuti ad Arezzo per lavoro, ho vissuto i primi tre anni nel centro storico in un’abitazione dei primi anni del ’900… ho dei ricordi di un giardino.
Appartenenza ad Anghiari – Rodolfo Savini
October 06, 2024 – Ann Game
Rodolfo insegna yoga e meditazione ad Anghiari. Quest’anno, durante il mio soggiorno, ho frequentato le sue lezioni e l’ho intervistato nei locali dove esse si svolgono e che si affacciano sulla piazza principale. L’intervista si è svolta in italiano, è stata trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa è la versione editata.
Sono nato a Reggio Emilia, ma è un posto che non mi appartiene, un posto in cui sono stato solo sette mesi. Mio padre aveva cambiato lavoro e, di promozione in promozione, ci siamo infine stabiliti a Torino. Qui però mio padre morì quando io avevo 17 anni e mia sorella tre anni in meno. Mia madre, che era di Roma, decise di trasferirci là perché avrebbe trovato il supporto di parenti e amici.
Appartenenza ad Anghiari – Benedetta Spadaccini
October 06, 2024 – Ann Game
Benedetta è la direttrice del Museo della Battaglia temporaneamente chiuso per lavori. L’ho intervistata nel suo ufficio all’ultimo piano del palazzo. L’intervista si è svolta in italiano, è stata trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa è una versione editata.
Sono nata nel 1982 a Reggio Emilia dove sono cresciuta e fatto le scuole superiori. L’Università invece l’ho fatta a Parma, dove mi sono laureata in Conservazione dei Beni Culturali. Successivamente, nel 2006, mi sono trasferita a Milano per fare la Scuola di archivistica e paleografia diplomatica dell’Archivio di Stato. Contemporaneamente frequentavo la Scuola triennale di Specializzazione per i beni storico-artistici all’Università Statale, durante la quale ho iniziato a specializzarmi nel campo della grafica, disegni e stampe antichi dalla metà del ’400 ai primi dell’Ottocento.
Belonging in Anghiari – Don Alessandro
August 21, 2024 – Ann Game
Don Alessandro è il parroco di Anghiari. Gli sono estremamente grata perché, nonostante tutti i suoi impegni, ha trovato il tempo per questo colloquio che si è tenuto negli uffici parrocchiali accanto alla chiesa della Propositura. L’intervista si è svolta in italiano ed è stata trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa è una versione editata
Sono nato il 20 novembre 1980 a Sansepolcro, ho sempre abitato a Anghiari, nella frazione di Tavernelle. I miei nonni sono radicati in questo paese, la mia famiglia da parte del padre è di Sansepolcro.
Belonging in Anghiari – Alison Woolley
August 13, 2024 – Ann Game
Alison è un’artista specializzata nella decorazione di clavicembali e ora collabora a un progetto di ricostruzione di strumenti rinascimentali con Fabrizio Lepri. Ho intervistato anche lei negli spazi dell’Istituto d’arte dove attualmente si svolge il progetto. L’intervista che si è svolta in inglese è stata trascritta e poi tradotta in italiano nella sua versione editata da Mirella Alessio.
Sono nata in Scozia nel 1964 e quando avevo tre anni la mia famiglia è emigrata in Canada dove sono cresciuta. Ho frequentato l’Ontario College of Art and Design a Toronto e al quinto anno sono venuta nel campus di Firenze. Nel corso di quell’anno ho cercato… ero veramente affascinata dalla città che all’epoca nell’Oltrarno aveva tantissime botteghe che producevano artigianato di altissima qualità, ero veramente impressionata. Avevo vent’anni e me ne sono innamorata.
Belonging in Anghiari – Fabrizio Lepri
August 13, 2024 – Ann Game
Fabrizio plays the viola da gamba and makes traditional instruments. In April this year, on a cold and rainy night, I went to a wonderful concert organised by him in La Badia, the 12th century church around the corner from where I stay. I interviewed him in what was the Istituto d’arte and is currently the site of an EU funded project on the reconstruction of Renaissance instruments. The interview was conducted in Italian, and transcribed and translated into English by Mirella Alessio. This is an edited version.
Appartenenza ad Anghiari – Fabrizio Lepri
Sono nato ad Arezzo il 18 maggio 1968, ma sono cresciuto completamente qui ad Anghiari. La mia famiglia… non sono anghiaresi, mio padre è di vicino Arezzo, mia madre umbra, di Citerna. Lavoravano qui ad Anghiari e l’hanno scelto come dimora.
Sono andato a scuola un po’ qui, un po’ a Sansepolcro, ho frequentato le scuole superiori ad Arezzo. Verso i 12 anni ho cominciato ad avere una passione per la musica. La mia maestra delle scuole elementari ci faceva sentire musica classica, io devo tutto a lei, il mio rapporto con la musica classica, con qualcosa per amarla ci devi entrare in contatto. Ho imparato da maestri privati, ho iniziato con un maestro privato per la teoria musicale ad Anghiari, poi a Sansepolcro, poi ad Arezzo. Ho iniziato con il violoncello e con il contrabbasso e a 16 anni sono entrato in Conservatorio a Firenze. Era possibile all’epoca così ho iniziato il Conservatorio a Firenze, andavo al liceo, prendevo il pullman la mattina.
Life in Anghiari during Covid – Milva Marzi
August 12, 2023 – Ann Game
In spring this year, I returned to Anghiari for the first time since Covid. While I was there, I interviewed several people on life in Anghiari during that period. These interviews will be published in both languages.
Vita ad Anghiari durante il Covid – Milva Marzi
Quest’anno, in primavera, sono ritornata ad Anghiari per la prima volta dopo il Covid. Mentre ero là ho intervistato parecchie persone su come è stata la vita nel borgo in quel periodo.
Questa è l’intervista con Milva Marzi che avevo già intervistato nel 2018. (Appartenenza ad Anghiari: Lorenzo Sbragi). Ad Anghiari Milva gestisce con la famiglia un negozio di alimentari, ‘Il Pizzicagnolo’. Ho parlato con lei e suo figlio, Lorenzo, nella cantina accanto al negozio che è sempre pieno di gente. L‘intervista si è svolta in italiano ed è poi stata trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa è una versione editata.
Allora, durante il periodo del Covid, del lockdown tutto era più triste… non si poteva uscire di casa o solamente da casa venire qui. Il sorriso non mancava mai ai nostri clienti. Alcuni erano più tristi ma con un sorriso si tiravano su, era bello che potevamo tirare su un cliente triste. Facevamo due parole, anche con persone che non conoscevamo, che venivano nel nostro negozio perché non si poteva andare più lontano, al supermercato. .
Life in Anghiari during Covid – Lorenzo Sbragi
August 12, 2023 – Ann Game
In spring this year, I returned to Anghiari for the first time since Covid. While I was there, I interviewed several people on life in Anghiari during that period. These interviews will be published in both languages.
Vita ad Anghiari durante il Covid – Lorenzo Sbragi
Quest’anno, in primavera, sono ritornata ad Anghiari per la prima volta dopo il Covid. Mentre ero là ho intervistato parecchie persone su come è stata la vita nel borgo in quel periodo.
Questa è l’intervista con Carlo Rossi che avevo già intervistato nel 2018 (Appartenenza ad Anghiari: Lorenzo Sbragi). La famiglia di Lorenzo ha un negozio di alimentari ad Anghiari, ‘Il Pizzicagnolo’. Ho parlato con Lorenzo e sua mamma Milva nella cantina accanto al negozio che è sempre pieno di gente. L‘intervista si è svolta in italiano ed è poi stata trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa è una versione editata.
Allora, noi abbiamo sempre, sempre tenuto aperto perché abbiamo questa attività di prima necessità, quindi siamo sempre rimasti aperti. La vita era cambiata, totalmente, totalmente, nel senso che non c’era gente in giro, per niente, sempre tutto molto triste, solitario, non c’era socialità. Lavoravamo solo con gente che veniva a comprare la merce per portarla a casa. Per due mesi all’incirca tutto era molto, molto ristretto che sono stati molto duri, a livello lavorativo e a livello umano. Noi non ci possiamo lamentare perché ci sono attività che hanno sempre tenuto chiuso. A livello lavorativo, economico per noi non è stato una cosa drammatica, però a livello umano è stato molto drammatico.
Life in Anghiari during Covid – Carlo Rossi
August 6, 2023 – Ann Game
In spring this year, I returned to Anghiari for the first time since Covid. While I was there, I interviewed several people on life in Anghiari during that period. These interviews will be published in both languages.
Vita ad Anghiari durante il Covid – Carlo Rossi
Quest’anno, in primavera, sono ritornata ad Anghiari per la prima volta dopo il Covid. Mentre ero là ho intervistato parecchie persone su come è stata la vita nel borgo in quel periodo.
Questa è l’intervista con Carlo Rossi che avevo già intervistato nel 2017 Belonging in Anghiari: Carlo Rossi. Carlo continua a dipingere e ha il suo atelier nel quartiere medievale di Anghiari, ma negli ultimi 5-6 anni ha anche gestito, con una collega, il negozio Busatti a Sansepolcro. L‘intervista si è svolta in italiano ed è poi stata trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa è una versione editata.
È stato pesante, molto pesante, perché le notizie arrivavano dai mezzi di comunicazione e noi si vedeva cosa stava succedeva al nord, dove è iniziato a Milano, Bergamo. Alla prima espansione non sapevamo a cosa andavamo incontro, noi da qui vedevamo queste immagini con i camion con i morti. Da noi, la situazione era diversa perché viviamo all’interno della catena montagnosa dell’Appennino centrale. Il Covid ha colpito di più le città al nord e quelle più grandi come Roma e Napoli. Però le zone più protette sono rimaste quelle interne e più montagnose, logicamente, hanno meno abitanti. Però anche da noi è arrivato, non ricordo bene, nel ’20. Prima del primo lockdown si sentiva di una famiglia, stanno male, l’altra famiglia. Si stava a casa ad aspettare che la cosa finisca.
Life in Anghiari during Covid – Paola Foni
August 1, 2023 – Ann Game
In spring this year, I returned to Anghiari for the first time since Covid. While I was there, I interviewed several people on life in Anghiari during that period. These interviews will be published in both languages.
Vita ad Anghiari durante il Covid – Paola Foni
Quest’anno, in primavera, sono ritornata ad Anghiari per la prima volta dopo il Covid. Mentre ero là ho intervistato parecchie persone su come è stata la vita nel borgo in quel periodo.
Questa è l’intervista con Paola Foni che avevo già intervistato nel 2018 Belonging in Anghiari: Paola Foni (Part 1). Paola ha studiato biologia ma, da oltre vent’anni, fa la spazzina per le vie del paese. È famosa per il suo sorriso, per la sua gioia di vivere. Ogni giorno la si vede saltare su e giù dalla sua Ape. L‘intervista si è svolta in italiano ed è poi stata trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa è una versione editata.
Si sentivano queste notizie del Covid al telegiornale. C’era preoccupazione ma dato che Anghiari è una cittadina, qui non aveva ancora colpito. Poi l’11 marzo lo stato italiano ha dichiarato il lockdown, tutti in casa, mascherina, sanificazione, insomma tutto quello che competeva con l’arrivo di questa epidemia. E quindi solo i servizi essenziali sono rimasti aperti.
Summer in Anghiari
June 26, 2023 – Ann Game
Summer has arrived and it is hot. I’ve never been here in summer before so this is a new experience for me. The deciduous greens are greener and denser, and, while this means that the views from walks in the hills are more obscured than they are in spring, I’ve been grateful of the shade of oak and chestnut woods. In the last few days it has become too hot to even do these walks. There is a lot of talk about climate change – only a couple of weeks ago winter had returned. ‘What happened to spring?’ people ask.
Sorridente/smiling
June 23, 2023 – Ann Game
From the moment I step into the street here in the morning, I share greetings with the neighbours coming and going, watering their plants, sweeping, chatting: ‘Buongiorno’. We might pause and have a few words about the weather, or a slightly longer catch up on this and that. Fiammetta gives me an update on what she has to do today. Alessia, pushing a wheelbarrow to the house that she and her husband, Tomi, are restoring, pauses and hugs me. Then, all the way down the alleys-streets to the main piazza, greetings are shared, and every greeting is sorridente, a smiling welcome into the life of the street, the town.
Il Pozzeto
June 23, 2023 – Ann Game
This morning, I drove back up that narrow, windy road to visit Carine and Mario at their Relais Il Pozzeto (see last post on ‘kindness’ ). It would be a good day to visit, they had said, because they weren’t going to be too busy. When I arrived, I received a very warm welcome. Indeed, a remarkably calm, un-hurried welcome, given that they were still serving guests breakfast. It was a beautiful summer’s day, with a light breeze, up there in the hills above Anghiari.
While Mario continued with the breakfast (he does all the cooking), Carine showed me around their lovely place. It was built in the 17th century as a Francescan monastery – these monasteries all seem to have been built in stunningly beautiful locations. Carine and Mario have been here for 9 years. She is Belgian, previously worked for the European commission, and speaks French, Dutch, Italian and English. He comes from Anghiari, and previously ran a plumbing business there. Their guests come from all over the world – today, there was a party from Mexico – and they specialise in weddings.
Kindness
June 8, 2023 – Ann Game
I am constantly amazed by the generosity and kindness of the people here. Invariably, when I meet someone they say that I must ask them if I need help in any way, and you can tell that they mean it. The kindness of this place is manifest in small everyday gestures – when I go to pay for my morning coffee, I will find that someone has already paid for me. It is manifest, too, in moments of crisis.
Here is an example of kindness in a crisis that happened a few days ago. I was taking my sister and brother-in-law, who were staying with me, to do a walk in the hills above Anghiari. It is a good place for getting lovely views of the surrounding countryside and mountains, and you can see Anghiari in the distance. The road up to this walk is narrow, steep and windy. I was taking care. Then, as I turned into the usual parking place, near the hamlet of Casale, I didn’t see a hole filled with mud. And there we were, stuck in it.
Lively Anghiari
June 2, 2023 – Ann Game
A friend from London has been visiting for a few days, and he has given me the opportunity to see Anghiari through different eyes. On reflection, I think that my first post might have given a rather pessimistic picture of the future for life in the historic centre. So, in the light of Mark’s visit, I’d like to revise that now. In fact, Mark noted how lively the town was, and that there was a real sense of historical continuity in everyday rituals.
First, I should clarify: Anghiari has not turned into a museum, like, say, San Gimignano, nor has the medieval part of town become abandoned like so many smaller hilltop towns, particularly in Southern Italy. The changes that I’ve spoken about are more subtle than this – they are long term trends. However, there are counters even to those trends which auger well for the future of Anghiari, and the community here is very active in keeping traditions and the old town alive.
Tiber valley view
May 31, 2023 – Ann Game
When, in 2018, I interviewed Paola, the wise street cleaner in Anghiari (Part 1,Part 2), she said ‘when I clean at La Croce in the morning and I look towards the valley, that valley that Leonardo and Piero della Francesca also looked at, it is a great joy. . I’ve recalled these words as I look with wonder at the view from the apartment where I am staying. It is quite simply breath-taking – the light, the colours, the Apennines around and beyond. But it is the cultural and historical richness in this view that particularly holds my attention. As Paola suggests, alongside all the visible historical changes, you can still imagine those renaissance artists in this landscape. (It has been a great joy to reconnect with Paola, who is very happy to do an interview with me on life in Anghiari during covid.)
With respect to changes, I’ll start with the river. The place I am staying in has been called ‘Tiber view’, but, in fact, you cannot see the Tiber from here. With the construction of a dam a little north of here in the post-war period, the river was reduced to a shallow trickle. Completed in the ’80s, this construction involved the flooding of homes, churches, and all the attendant downstream problems that go with damming, including the loss of a variety of species of fish. I understand that, over the centuries, the course of the river has changed, and that, in the past, not only did it flow fuller and deeper, but, at one stage, came quite close to Anghiari.
Welcome Back to Anghiari
May 30, 2023 – Ann Game
On my return to Anghiari after 4 years I have once again received a very warm welcome. Maybe even more heartfelt this time, after these years of covid. I run into acquaintances and friends in the street, in the piazza, in shops, in bars, and am warmly greeted with big smiles, and, frequently, hugs and kisses. Milva, in the alimentari, looked as if she’d seen an apparition when I walked in – she was so excited to see me. And to tell me that Lorenzo, her son, smiling next to her, was getting married in July. They had thought of me in those years of absence, she said, wondered how I was doing. Well, now, here I am back in the life of this place. And it feels like a home coming.
I took this photo on arrival – the view over the Tiber valley from my bedroom window. This time I am staying in a different place, located in the medieval walls of the town, with a view over the valley from every room. It has a wonderful address: via delle mura di sopra (‘street of the upper walls’). There is also a via delle mura di sotto. Once again, on arrival, I am struck by the distinctive light, colours, smells, sounds of Tuscan spring. In this photo you can get a sense of the soft light of spring here. When I open the windows, I am greeted by the smell of spring that I recall from my first stay in Anghiari, 20 years ago. There is a constant sound of birds, Italian spring birds, and, early in the morning, I hear hens and roosters in the valley. Every morning, the bells ring in La Badia, the 13th century church located right above my house. And, in the evening, they ring in the 12th-13th century church, Santo Stefano, at the bottom of the hill.
Belonging in Anghiari – Elisa
December 13, 2019 – Ann Game
Here is the last interview for this year.
Ecco l’ultima intervista per quest’ anno.
Appartenenza ad Anghiari – Elisa
Elisa è cresciuta a Firenze, la città natale della mamma, ma ha sempre mantenuto un forte legame con Anghiari, dove vive la famiglia del babbo, una famiglia molto numerosa. Adesso Daniele ed Elisa abitano con i genitori di lei nella loro casa in campagna, fuori Anghiari. Elisa è un’agronoma tropicalista e lavora in un’azienda del posto che produce macchine per l’agricoltura, il che comporta frequenti viaggi in Africa. Questa intervista si è svolta in italiano ed è stata poi trascritta e tradotta in inglese da Mirella Alessio. Questa ne è una versione editata.
Sono nata a Firenze il 17 ottobre 1969, lì ho fatto tutte le scuole e l’università. Anghiari è sempre stata l’altra metà della mia vita perché la mamma è di Firenze, babbo di Anghiari. Loro si sono conosciuti a Firenze, si sono sposati e hanno abitato sempre lì, però per il forte legame che il babbo aveva con Anghiari, noi siamo sempre venuti qua. Da principio andavamo a dormire dalla nonna e poi il babbo ha comprato una casa, nel 1973, io avevo quattro anni, è la stessa casa dove abitiamo adesso, l’unica casa che io ho sempre visto perché invece a Firenze abbiamo cambiato diverse case e diversi rioni.